IL PINEROLO ULTIMO AVVERSARIO IN QUEL DI PICCAPIETRA
05-05-2012 00:01 - ECCELLENZA
GLI ALBORI. Gli albori del calcio a Pinerolo risalgono addirittura a due secoli fa, complice l´influenza della vicina Torino, luogo di nascita della Federazione Italiana di Football nel 1898. Nella vasta piazza d´Armi, teatro delle esercitazioni militari, alcuni giovani iniziarono a praticare lo sport che presto sarebbe diventato il più popolare in Italia e nel mondo. Tra i pionieri del calcio pinerolese la storia ricorda il conte Ettore Savorgnan d´Osoppo, che perse la vita combattendo sul Carso durante la Grande Guerra, come molti suoi compagni. Erano anni di privazioni e paura, terreno non certo ideale per far fiorire il germe di una nuova passione sportiva, che doveva giocoforza limitarsi a qualche partitella tra studenti, troppo giovani per essere chiamati sul fronte. Una volta terminata la guerra, nonostante le difficoltà figlie di un conflitto lungo e sfiancante, a Pinerolo, come in tutto il Nord Ovest, ma non solo, esplose la voglia di tornare a confrontarsi con un pallone nei piedi, desiderio rimasto sopito per troppi anni. Nel febbraio 1918 un gruppetto di studenti liceali, tra cui si ricordano Cesare e Piero Martin, Alfano, Bruno e Croce, decise che era arrivato il momento di ufficializzare la nascita del Pinerolo F. C., idea che raccolse l´entusiasmo dei giovani di Pinerolo, città che allora contava circa 18000 abitanti. A dare seguito alle prime trattative intavolate in un ufficio di via Trieste fu l´assemblea generale straordinaria del 5 novembre 1919 presso il Caffè del Nord a cui presero parte 52 soci che riconfermarono alla presidenza Gurgo Mornenga Cecilo e assegnarono le altre cariche a Piero Martin (vicepresidente), Giovanni Maniotto (segretario cassiere), Mario Alfano, Giuseppe Comba e Alberto Bruno (consiglieri), mentre il presidente onorario, cavalier Pietro Villa, donò l´allora rilevante somma di 100 lire da destinarsi "pro campo sportivo Pinerolo F. C.", stessa cifra offerta dal Municipio alcuni mesi prima. Per oltre dieci anni le sfide calcistiche a Pinerolo si disputarono sul vecchio terreno di piazza d´Armi: si trattava di partite a livello locale, nobilitate dalla presenza di alcuni ottimi interpreti, tra cui Piero, Cesare e Dario Martin, presto notati e ingaggiati dal Torino. Dalla stagione 1930/31 alla stagione 1936/37 il Pinerolo balzò agli onori della cronaca per un record senza eguali: sette anni senza sconfitte casalinghe in campionato nell´impianto poi dedicato alla memoria di Luigi Barbieri, storico dirigente morto a soli 42 anni in un campo di concentramento.
LA STORIA. Nella stagione 1929/30 il Pinerolo partecipa al campionato regionale di Terza Divisione, quinto livello del calcio in Italia, classificandosi al quinto posto nel girone C. Nell´anno successivo arriva la promozione in Seconda Divisione, girone B piemontese, e grazie al terzo posto i pinerolesi accedono alle finali-promozione: il triangolare con Vado e Acciaierie Falck di Sesto San Giovanni termina in perfetto equilibrio, ma nella ripetizione delle sfide il Pinerolo stacca il biglietto per la Prima Divisione, terza categoria per ordine di importanza, poi declassata a livello regionale a partire dalla stagione 1935/36, campionato in cui il Pinerolo centra lo storico passaggio in Serie C, riconquistando la ribalta nazionale. Cinque stagioni in Serie C, con la partecipazione alla Coppa Italia, e poi la dolorosa rinuncia al campionato nel 1941, complice la seconda guerra mondiale. Il calcio torna a Pinerolo nel 1945 ed è ancora Serie C, perché la Figc per ovviare ai danni del conflitto decide di allargare i canoni di ripescaggio. Tre stagioni nel terzo livello nazionale e poi la retrocessione in Promozione Interregionale, seguita da quella in Prima Divisione. Anni bui per il calcio a Pinerolo, confinato al quinto livello calcistico fino al campionato 1955/56, vinto davanti al Canelli, con la conquista della Quarta Serie. Tra alti e bassi, riforme dei campionati, ridenominazione delle categorie, il Pinerolo naviga tra Quarta Serie e Prima categoria, ai margini delle competizioni interregionali. Nel 1963 arriva il primo posto con 41 punti davanti al Cinzano nel girone B di Prima categoria piemontese e il conseguente salto in Serie D, categoria mantenuta per tre stagioni prima di ripiombare nel "limbo" della Prima categoria.
LA STORIA RECENTE. Gli anni ´70 si aprono con la risalita del Pinerolo in Promozione, quinto livello del calcio nazionale. All´ottava stagione consecutiva nella massima categoria regionale, i biancoblù vincono il girone B precedendo con 44 punti il Borgaro Monterosa e conquistano la Serie D. Per 12 stagioni i pinerolesi calcano i campi di questa categoria (in seguito ridenominata Interregionale), sfiorando la Serie C in tre occasioni (terzi nel 1980/81 e nel 1985/86, secondi alle spalle della Saviglianese nel 1986/87). L´ultimo posto nel 1990/91 porta alla retrocessione in Eccellenza, serie nata proprio a partire dalla stagione 1991/92, ma la permanenza nella maggior competizione regionale dura poco, grazie alla vittoria nel girone B sotto la guida di Bruno Cavallo, con 53 punti e otto lunghezze di vantaggio sul Saluzzo. Sei annate nel Campionato Nazionale Dilettanti (miglior piazzamento il terzo posto nel 1993/93), la retrocessione al termine della stagione 1997/98, quattro partecipazioni al girone B di Eccellenza e una fugace apparizione in Serie D (2002/03), precedono la rocambolesca retrocessione in Promozione nel 2004: resterà negli annali, infatti, lo spareggio perso dai pinerolesi contro il Centallo che, dopo aver chiuso a reti bianche i tempi regolamentari, conquistò la salvezza grazie a un incredibile 11-10 ai calci di rigore; dopo quella batosta, fu il Cerano a decretare la discesa del Pinerolo con una doppia vittoria nei playout intergirone. Per ritornare in Eccellenza i biancoblù impiegano tre anni (primi nel girone C di Promozione 2006/2007 con 65 punti davanti al Don Bosco Nichelino) e per mantenere la categoria occorrono nuovamente uno spareggio (rigori ancora fatali per la squadra allora allenata da Boschetto, 3-4 contro il Fossano) e i play-out, vinti sul Don Bosco Nichelino (sconfitta di misura in trasferta, successo in casa per 3-0 grazie a Guasco, Savasta e Barison). Sul filo del rasoio anche la stagione successiva: condannato all´ennesimo spareggio da un´incredibile rimonta del Saluzzo al Luigi Barbieri nell´ultima giornata, il Pinerolo di Di Leone dovette arrendersi, manco a dirlo ai rigori, al cospetto del Chisola, a sua volta poi retrocesso per mano del Saluzzo nei play-out. Nelle successiva stagione in Promozione la squadra è stata affidata ad Antonio Gambino, capace di traghettare i biancoblù alla vittoria del girone C, dominato con 68 punti: l´attuale tecnico del Saluzzo decide però di restare in categoria battagliando fino alla penultima giornata contro l´Olmo alla guida dell´Orbassano Gabetto, al suo posto siede sulla panchina dei pinerolesi Vittorio Zaino, reduce dalla sfortunata parentesi a Cuneo, per guidare la squadra in Eccellenza fino al settimo posto finale con 41 punti.
LA STAGIONE. Eliminato in casa dall´Aygreville al primo turno in Coppa Italia, il Pinerolo fa il suo esordio in campionato con un pareggio interno per 2-2 contro il Canelli, prima di una lunga altalena di risultati: sconfitta a Castellazzo Bormida, vittorie interne contro Libarna e Saluzzo, sconfitte sul campo del Lucento e in casa con la Pro Dronero, netto 3-0 casalingo sul Busca in mezzo a due trasferte senza reti contro Chisola e Rivoli, battuta d´arresto tra le mura amiche di fronte alla Cheraschese e poi ancora successi ad Airasca e Santena inframmezzate dal nulla di fatta in trasferta con il Mirafiori. La squadra di Zaino si presenta in vantaggio di un punto allo scontro interno contro l´Olmo: i grigiorossi trovano il doppio vantaggio con Bono e Domestici, avvicinano il tris con Brino, salvo poi farsi recuperare dai centri di Bonin e Pepino, prima di chiudere il girone di andata con una netta sconfitta per 3-0 in quel di Bra. Al giro di boa arrivano così 20 punti, tanti quanti ne colleziona l´Olmo, il girone di ritorno ne offre invece già 22, frutto dei successi contro Castellazzo Bormida, Chisola, Rivoli e Santenese in casa e Cherasco e Mirafiori in trasferta, tre pareggi consecutivi (a Saluzzo, in casa con il Lucento e a Dronero) oltre al 2-2 di inizio ritorno a Canelli) e sole tre sconfitte (di misura sui campi di Libarna e Busca, netta quella casalinga per 3-0 con l´Airaschese). Il totale dei 47 gol segnati (contro i 30 subiti) conta ben 19 reti del vicecapocannoniere del girone Martin, davanti a Bonin con 11, Stangolini con cinque, Soffietti con quattro, Bellucci con tre, Pepino con due, Isaia, Lerda e Molinaro con uno. Poche le mosse societarie durante il calciomercato dicembrino, tra cui l´addio a Simone Camolese, accasatosi al San Giacomo Chieri in Promozione, e l´ingaggio dall´Atletico Gabetto dell´attaccante classe ´93 Lorenzo Bellucc.
L´APPUNTAMENTO. Il Pinerolo occupa attualmente il sesto posto in classifica a quota 42 punti, a braccetto con la Cheraschese. La sfida contro l´Olmo è in programma domenica 6 maggio alle ore 16 al campo di via della Battaglia in località Piccapietra. Tra gli ospiti non sarà della partita il difensore ´92 Fabrizio Ghirardi, squalificato al pari del grigiorosso Riccardo Domestici. Arbitrerà la partita il signor Stefano Catiello della sezione Aia di Bra, assistito dai cuneesi Giuseppe Scandaglia ed Enrico Testa.
LA ROSA DEL PINEROLO
Portieri: Mattia Odier (´90), Manuel Bocco (´94)
Difensori: Fabrizio Ghirardi (´92), Alessandro Lerda (´85), Mosè Pepino (´88), Alessandro Scarsi (´88), Stefano Cucchietti (´93), Giacomo Molinaro (´90), N´gbe Gome Digbeu (´92), Mattia Prioli (´94)
Centrocampisti: Enrico Dedominici (´80), Lorenzo Previati (´92), Omar Stangolini (´88), Florin Filip (´94), Alberto Laurenti (´93), Alberto Savino (´94), Geremia Soffietti (´94).
Attaccanti: Cyrille Bonin (´81), Mattia Martin (´86), Abdoune Hamza (´91), Nicolò Franzè (´94), Davide Isaia (´87), Luca Morra (´92), Lorenzo Bellucci (´93).
Allenatore: Vittorio Zaino.
Fonte: emmecì
